
Tra le tante pagine oscure del caso Moro, vi proponiamo un momento della vicenda giudiziaria che vide Gabriella Pasquali Carlizzi incriminata, processata, e poi assolta con formula piena dopo due anni di battaglia durante i quali si giunse a falsificare atti giudiziari pur di intimidire l’imputata e farla tacere su fatti e circostanze di cui era a conoscenza relativamente al sequestro e all’uccisione dell’on. Aldo Moro. In questa opera abbiamo ritenuto utile far conoscere come si giunse al recupero del memoriale redatto da Valerio Morucci, nonché il contenuto integrale di questo documento, a nostro avviso importante per comprendere l’intera vicenda, tra bugie, accordi segreti, complotti e congetture, e quanto altro dell’antistato criminale ancor oggi offende lo Stato.
Quarta di copertina:
“Certo, l’interrogatorio ad Aldo Moro ha rivelato le turpi complicità del regime, ha additato con fatti e nomi i veri e nascosti responsabili delle pagine più sanguinose della storia degli ultimi anni, ha messo a nudo gli intrighi di potere, le omertà che hanno coperto gli assassini di Stato, ha indicato l’intreccio degli interessi personali, delle corruzioni, delle clientele che lega in modo indissolubile i vari personaggi della putrida cosca democristiana e questi, (nessuno si stupirà), agli altri dei partiti loro complici. Gli scandali, le corruttele, le complicità dei boss democristiani, se li rendono ancora più odiosi, non sono però l’aspetto principale; fanno parte certamente della logica con cui questo putrido partito ha sempre governato, ma quello che conta è la funzione controrivoluzionaria della DC, il suo ‘servizio’ agli ordini delle multinazionali, la sua trentennale opera antiproletaria.”
BR, Comunicato n. 6, 15 aprile 1978