
Storie vissute, sofferte, storie amate, odiate, rievocate, e forse storie inventate. È la storia di un uomo, di quell’uomo, una storia incompresa finché sarà la “sua” storia, ma se un giorno, per caso, divenisse la storia di tutti, di ciascuno di noi, semplicemente, anonimamente di un uomo, allora forse “la Verità” sarebbe il vero nome di questa storia. Dopo ventotto anni dall’omicidio di Aldo Moro, pur conoscendola ormai in tanti, almeno coloro che furono chiamati a recuperarla, questa verità sul caso Moro sembra ancora costretta con le sue stesse spoglie sotto una lapide di omertà, di interessi più attuali che mai, sembra di assistere alla personificazione di una verità che lentamente scava dalla sua cella con una lima sottile un cunicolo per respirare dal quale di tanto in tanto giungono fino a noi le esalazioni maleodoranti di una verità morente per asfissia.